Il rifiuto del test del DNA prova la falsità del riconoscimento del figlio
Corte di cassazione – Sezione I civile – Sentenza 26 marzo 2015 n. 6136
Più spazio alla prova scientifica nel riconoscimento dei figli naturali. E ciò anche nel caso in cui l’accertamento passi per l’impugnazione dell’altrui dichiarazione di paternità. La mancata sottoposizione al test del Dna, infatti, può diventare un elemento determinante nel definire il «difetto di veridicità» del riconoscimento. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, sentenza 6136/2015, rafforzando una linea interpretativa ad oggi minoritaria nella giurisprudenza di legittimità
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